Lezioni di italiano per stranieri migranti

L’assemblea permanente di Lettere e Filosofia sta portando avanti un progetto non solo strettamente legato all’università, ma di più ampio respiro: si tratta di insegnare la lingua italiana agli stranieri migranti, in particolar modo ai ragazzi somali rifugiati politici.

Nasce tutto dall’incontro svoltosi il 16 Dicembre 2008 a Lettere, Narramondo, insieme al movimento di Lotta per la casa di Firenze. Dopo circa un mese di assemblee e tre incontri preparatori, da domani, mercoledì 27 gennaio, un gruppi di studenti si riunirà due volte la settimana, il martedì e il giovedì, in via Luca Giordano 4, per insegnare a un numero ad oggi di circa venti persone termini e frasi che possano utilizzare nel quotidiano, non solo la grammatica fondamentale, ma anche espressioni più comuni. L’intenzione è di dare la possibilità a coloro che seguiranno i corsi di imparare la lingua e la fonetica per potersi integrare più agevolmente nel tessuto urbano.Tuttora si tratta solo di ragazzi, ma il progetto, ancora giovane, cerca di coinvolgere anche le ragazze che si trovano nell’istututo Fuligno e altre comunità di migranti.

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non solo cineforum..

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Il gruppo "non solo cineforum" ogni settimana discute, crea, ricerca e soprattutto affronta temi tagliati sotto tutti i punti di vista dei ragazzi che partecipano alle assemblee e agli incontri, sempre con ampio sguardo alla cultura (cinema, arte, libri, musica, incontri, giornali..). Ad ogni tematica viene affiancata un ciclo di film per delineare con l’occhio della cinepresa l’argomento. 

Il ritrovo è mercoledì 27 alle h.17 nel cortile del Brunelleschi (zona macchinette del caffè..)

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PRESIDIO 31 GENNAIO PER LA CHIUSURA DELL’OPG DI MONTELUPO!!

 

 

 BASTA CON LA TORTURA!

CHIUDIAMO IL MANICOMIO DI MONTELUPO!!

Lo scorso novembre, alcuni detenuti dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Montelupo Fiorentino hanno preso coraggio. Attraverso due telegrammi e due lettere indirizzate al garante per i diritti dei detenuti Franco Corleone, hanno denunciato l’orrore delle condizioni di vita in galere mascherate da ospedali e case di cura: gente legata ai letti, docce fredde come forma di punizione, termosifoni staccati per due settimane di fila e pure qualche autentico pestaggio (un prigioniero, colpito da un secondino, è precipitato da una rampa di scale).

Nulla di nuovo, per chi sa cosa sono realmente gli OPG. L’unica cosa che appare sorprendente (non accadeva da decenni) è che gli internati, due volte privi di qualsiasi diritti (in quanto considerati prigionieri e insieme "malati di mente") abbiano trovato la forza e la dignità di protestare. Una dignità, una forza da incoraggiare e sostenere.

Alla repressione poliziesca si affianca il controllo mentale esercitato dagli psichiatri, che vedono ovunque malattie mentali ed incoraggiano persino la psichiatrizzazione dei bambini troppo agitati. Il sindaco milanese Letizia Moratti, intanto, propone il ricovero obbligatorio dei senza fissa dimora. Di questi tempi, all’emergenza freddo si risponde così…

Poichè l’OPG non viene considerato dalla legge come galera che è, la pena cui è sottoposto l’internato viene considerata "sospesa": così molti detenuti condannati a pene lievi si trovano murati a vita, scontando nei fatti un ergastolo "bianco" e non dichiarato, sotto il potere assoluto degli psichiatri e senza possibilità di opposizione legale.

 E allora chiamiamo le cose con il loro nome: Nei manicomi giudiziari non si cura proprio nessuno, ma si violentano esseri umani

SABATO 31 GENNAIO 2009

A PARTIRE DALLE ORE 10 DEL MATTINO

PRESIDIO ANTICARCERARIO

PIAZZA DELLA LIBERTA’ – MONTELUPO FIORENTINO

Laboratorio contro la repressione

(email) labcontrorep@inventati.org

 

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inaugurazione aula studio SABATO 24 GENNAIO

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Perchè l’aula studio autogestita?

Innanzi tutto la rivendicazione di tale spazio, mirando a concretizzare l’esperienza dell’Onda, rappresenta la naturale prosecuzione della mobilitazione dei mesi scorsi.

Quello che abbiamo in mente è uno spazio fatto di autogestione, che vuole proporre una didattica partecipata e orizzontale, uno spazio aperto alla città, che sappia portare all’interno dell’università tematiche sociali e della quotidianità. Uno spazio che possa essere di raccordo fra il movimento studentesco di questi mesi e le varie istanze provenienti dalla società. Uno spazio pubblico e aperto che scandisca tempi svincolati da quelli accademici e adeguati alle nostre necessità.

Quello che ci piacerebbe offrire non è solo un servizio, ma anche un’occasione per fare incontrare gli studenti in un’aula che vuole essere uno spazio di produzione e di aggregazione a disposizione di tutti. Per questo invitiamo tutti coloro che sono interessati e hanno proposte, a partecipare apportando nuove idee e nuove forze.

Sono già in programma proiezioni di film, spettacoli teatrali, dibattiti e seminari autogestiti di vario tipo (ad esempio, è in svolgimento l’organizzazione di corsi di lingua per migranti).

Crediamo che appropriarsi di questo spazio, oltre che una legittima rivendicazione di un diritto, sia anche un esercizio di maturità del nostro movimento, in quanto questo progetto richiede responsabilità politica e morale.

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